Quali sono i sintomi delle emorroidi patologiche?

Alcune condizioni sgradevoli, soprattutto dolore quando ci si siede o durante l’evacuazione delle feci, possono essere indicative del disturbo emorroidario. Molti di noi ne soffrono o ne hanno sofferto, e cercano di tenere a bada la ricomparsa dei sintomi. Non è certo una condizione gradevole, e spesso si fatica a esternare il proprio disagio, per via della zona coinvolta dal problema, a volte un “tabù” di cui preferiamo tacere. Chi soffre di patologia emorroidaria è sempre alla ricerca di un trattamento efficace per emorroidi: vediamo come attenuare i sintomi ed evitarne l’insorgenza.

Emorroidi infiammate? Ecco alcuni sintomi che potrebbero comparire

 

La manifestazione della patologia emorroidaria è soggettiva. Infatti, alcuni di noi sono asintomatici, mentre altri lamentano sintomi ben precisi e difficili da gestire. Il quadro clinico contempla diverse condizioni.

Se congeste, le emorroidi potrebbero rompersi e sanguinare, soprattutto durante l’evacuazione (per via del ponzamento e dell’attrito).

Il sanguinamento dei gavoccioli ha luogo con tracce ematiche visibili sulle feci o sulla carta igienica. L’acqua del water potrebbe eventualmente diventare rossa per via del sangue, ma ciò non deve preoccupare. Infatti, la quantità di sangue è solitamente ridotta, e le emorroidi raramente determinano una significativa perdita ematica.

Inoltre, i gavoccioli possono secernere muco e spesso si ha la sensazione che il retto non sia totalmente svuotato dopo un’evacuazione. Non solo: può comparire anche una condizione definita “tenesmo rettale”: si tratta di un fastidio continuo che provoca spasmodiche contrazioni dello sfintere anale, solitamente accompagnate da sensazione dolorosa o da un continuo stimolo a evacuare, cui tuttavia non corrisponde nessuna espulsione di materiale fecale, se non in piccole quantità.

Un altro sintomo che potrebbe insorgere è la sgradevole sensazione di corpo estraneo nell’ano o ingombro/ pesantezza anale: entrambe queste condizioni sono riconducibili alla congestione emorroidaria e al rigonfiamento dei noduli anali provocati dalle emorroidi.

Il prurito nell’area anale è frequentemente riscontrato. Tuttavia, non è un sintomo direttamente correlato al disturbo emorroidario, quanto piuttosto a un’irritazione da eccessivo sfregamento con la carta igienica o a una detersione troppo frequente. Tra l’altro, spesso si utilizzano prodotti lavanti schiumogeni, aggressivi o non adeguatamente diluiti in acqua. Anche l’utilizzo di biancheria intima troppo stretta o in materiale sintetico potrebbe provocare pizzicore e prurito.

Emorroide trombizzata: una complicanza del disturbo

 

Quando si formano coaguli di sangue all’interno di uno dei gavoccioli emorroidari, esso risulta gonfio, bluastro e dolorante. La trombosi emorroidaria provoca un dolore acuto e talvolta deve essere trattata chirurgicamente, se il trombo non rientra spontaneamente.

Perché le emorroidi possono essere infiammate e dolenti?

L’origine del disturbo non è una sola, ma è possibile rintracciare varie concause o fattori predisponenti, come per esempio:

  • Precedenti familiari;
  • Regime alimentare privo di fibre vegetali e acqua;
  • Stitichezza;
  • Quotidianità sedentaria;
  • Pratica di alcune discipline sportive (ciclismo, equitazione, esercizi anaerobici in palestra);
  • Condizioni come ciclo mestruale, gravidanza.

Quali condizioni possono peggiorare problemi di emorroidi?

Sedentarietà e stipsi sono due fattori predisponenti e condizioni tra loro correlate. Per ciò che concerne la sedentarietà, essa non è solo riconducibile alla pigrizia (molti di noi sono incostanti nella pratica sportiva, o non sono proprio abituati a fare movimento). Anche a condizioni lavorative “viziate”, che costringono alla scrivania o a stare in piedi per ore possono rientrare nel concetto di “sedentarietà”.

Rimanere seduti per troppo tempo può influire negativamente sulla circolazione sanguigna (le emorroidi sono la manifestazione di una insufficienza venosa cronicizzata), aggravando la pressione sulle vene emorroidali e promuovendo il rigonfiamento dei gavoccioli. Inoltre, l’inattività può rallentare il transito intestinale, favorendo la stitichezza.

Q sono le cause della stipsi, altra condizione predisponente? Principalmente, abitudini alimentari scorrette. Se priva di fibre e acqua, la dieta non agevolerà la motilità dell’intestino. Al contrario le fibre, unitamente all’acqua, possono ammorbidire le feci, agevolandone l’espulsione e rendendola meno faticosa e disagevole. Ciò potrà prevenire che le emorroidi si rompano e sanguinino.

Quali rimedi applicare per gestire e prevenire il disturbo?

Per attenuare i sintomi fastidiosi, è possibile applicare localmente un prodotto topico in crema o in gel, secondo necessità, per ritrovare freschezza e sollievo. Inoltre, ecco informazioni e consigli di salute:

Correggiamo alimentazione e abitudini di vita

Riduciamo il consumo di cibi grassi, fritti, irritanti e a effetto lassativo lasciando spazio a frutta e ortaggi freschi. Beviamo almeno un litro e mezzo di acqua al giorno (l’importante sarà introdurre liquido alimentare, anche in forma di succhi, frullati, centrifugati, brodo). Inoltre, è bene praticare una moderata e costante attività fisica (come per esempio una passeggiata quotidiana), per favorire la motilità dell’intestino e prevenire la stipsi.

Seguiamo alcuni rimedi pratici

Se i sintomi sono molto fastidiosi, si possono fare bagni di acqua tiepida, immergendo completamente la zona ano- rettale per circa dieci minuti. L’acqua aiuterà a rilassare la muscolatura pelvica e perineale, attenuando la congestione emorroidaria. Inoltre, per sederci con meno dolore possiamo avvalerci di un cuscino ortopedico, sagomato apposta per alleggerire la pressione sulle vene del retto e ridurre l’impatto con le superfici dure.