5 consigli pratici
Molti di noi sono infastiditi da una spiacevole condizione: reflusso gastrico e tosse. periodo di stress? Terzo trimestre di gravidanza? Consumo di cibi acidi? Qualunque sia la causa, il reflusso è un disturbo che può peggiorare nelle ore notturne e annunciare il proprio arrivo con alcuni sintomi riconoscibili. Scopriamo cinque pratiche utili a ridurre questa condizione.
Cos’è il reflusso gastrico e quali sono i sintomi più diffusi?
Il reflusso gastrico può comparire con una sgradevole sensazione di liquidi acido o amaro in bocca, bruciore alla gola, tosse secca, bruciore o dolore alla bocca dello stomaco (cioè intorno all’epigastrio e dietro lo sterno). Questa condizione sottopone la mucosa esofagea all’azione corrosiva dell’acido e degli enzimi contenuti nel succo acido dello stomaco.
La risalita di acido dallo stomaco all’esofago è un meccanismo fisiologico che ha luogo normalmente durante la giornata, soprattutto in seguito ai pasti. Tuttavia, se questa condizione occorre con troppa frequenza, si parla di “malattia da reflusso gastroesofageo”.
Nel quotidiano, questa condizione può risultare sgradevole e invalidante, anche perché compare soprattutto dopo il consumo di alcuni cibi: il medico potrebbe aver consigliato di rinunciare o limitare il consumo di determinati alimenti, ma che scocciatura rinunciare a ciò che amiamo di più! Non dobbiamo preoccuparci, poiché è possibile tenere a bada il reflusso con alcuni accorgimenti quotidiani, che non riguardano solo rinunce, ma anche il nostro comportamento alimentare.
I meccanismi alla base del reflusso sono almeno due:
- Rilasciamento del cardias, ossia della valvola situata tra esofago e stomaco. In condizioni di normalità, questa valvola impedisce al contenuto gastrico di risalire nell’esofago. Talvolta, però, può accadere che il cardias perda un po’ la propria funzione contenitiva. Quando ciò accade, l’acido gastrico risale eccessivamente nell’esofago, causando i sintomi tipici del reflusso.
- Il passaggio del cibo dallo stomaco all’intestino, cioè lo svuotamento gastrico, può essere più lento. Ciò può essere riconducibile a pasti eccessivi o al consumo di determinati alimenti (ad esempio alimenti grassi, acidi, menta, spezie o cioccolato). Anche andare a dormire subito dopo aver consumato un pasto o trangugiare il cibo in tutta fretta possono favorire questa condizione.
I segnali che si è in presenza della malattia da reflusso gastrico sono:
BRUCIORE DIETRO LO STERNO che si irradia anteriormente al collo fino alle orecchie o posteriormente fra le scapole.
RIGURGITO ACIDO ossia sensazione di liquido amaro o acido in bocca.
TOSSE SECCA. Può insorgere una fastidiosa tosse secca e insistente, spesso accompagnata da bruciore alla gola.
Perché può insorgere una fastidiosa tosse secca?
La tosse tipica del reflusso si manifesta come una secca e persistente, e può comparire nelle ore notturne o subito dopo i pasti. La tosse rappresenta un meccanismo di difesa dell’organismo per contrastare il reflusso dei succhi acidi contenuti nello stomaco.
Quando gli acidi gastrici refluiscono nell’esofago, possono irritare mucose e tessuti, e ciò potrebbe causare qualche problema a corde vocali, faringe, laringe.
La tosse da reflusso gastrico può manifestarsi tende a manifestarsi in alcuni momenti della giornata. In particolare:
- Dopo aver consumato un pasto e nelle ore notturne;
- Insorge in particolar modo quando ci si trova in posizione orizzontale (questa posizione, infatti, favorisce la risalita del contenuto acido dello stomaco verso l’esofago);
- Può diminuire e ridursi nelle ore mattutine, ma è soggettivo.
Come possiamo gestire e attenuare il reflusso gastrico?
Il reflusso gastrico si può trattare? Anzitutto, è consigliabile rivolgersi al proprio medico, per ottenere consigli mirati e indicazioni utili. È poi possibile seguire semplici consigli di carattere generale, che prevedono accorgimenti alimentari e comportamentali. In particolare, scopriamo cinque consigli di salute:
1. EVITIAMO ALCUNI ALIMENTI CHE POTREBBERO PEGGIORARE LA TOSSE DA REFLUSSO
Cerchiamo di fare attenzione a limitare o evitare:
- Fritti e altri cibi grassi, salse con panna, intingoli pesanti, burro, carne grassa;
- Caffè, tè, cioccolata;
- Dolci elaborati e farciti, dolciumi e snack confezionati,
- Consumo eccessivo di spezie;
- Cibi acidi come pomodori, agrumi, kiwi;
- Bibite gassate;
2. NON CORICHIAMOCI IMMEDIATAMENTE DOPO I PASTI
Tra i suggerimenti di benessere, sarebbe meglio non fare la pennichella subito dopo i pasti, poiché la posizione orizzontale promuove la risalita e la permanenza degli acidi gastrici nell’esofago.
3. FACCIAMO 5 PASTI BEN DISTRIBUITI NELL’ARCO DELLA GIORNATA
Ricordiamo di suddividere i pasti nell’arco della giornata. L’ideale sarebbe consumare i tre principali (colazione, pranzo e cena) alternati da due spuntini, la mattina e il pomeriggio.
4. POSSIAMO AGIRE CONTRO IL REFLUSSO DOVE AVVERTIAMO IL PROBLEMA
Possiamo avvalerci di un prodotto specifico che dovrà agire dove si sente il problema (ossia nell’esofago) e funzionare anche da sdraiati (infatti la posizione coricata promuove la risalita e il ristagno di succhi gastrici nell’esofago), aderendo per lungo tempo alle pareti dell’esofago sia in piedi sia da sdraiati, rispettando il fisiologico equilibrio acido- base di stomaco e intestino.
5. PREDILIGIAMO ALIMENTI DI FACILE DIGESTIONE
Carne bianca, pesce leggero, frutta non troppo acida come ad esempio mele, pere, banane; verdure come fagiolini, spinaci, carote, patate, finocchi, zucchine, anche lessate e condite con olio extra- vergine di oliva.