Il fumo fa male non solo a chi si accende la sigaretta, ma anche alle persone che gli stanno intorno: è ormai assodato che anche per chi subisce il fumo passivo ci possono essere delle conseguenze negative. Il fumo passivo (o non volontario) è la somma del fumo che viene emesso dal fumatore (flusso primario) e da quello che viene emesso dalla sigaretta accesa (flusso secondario) ed è il più importante fattore inquinante degli ambienti chiusi; ormai è da più di quarant’anni che questo tema è stato introdotto, ma ancora oggi c’è chi sottovaluta i pericoli causati dal fumo passivo. (Per maggiori approfondimenti sul fumo passivo puoi consultare questo sito: www.svapomagonline.it)
I pericoli legati al fumo passivo
I possibili danni sono diversi e possono coinvolgere anche i più piccoli: sui neonati il fumo passivo può causare la riduzione della crescita dei polmoni e il peggioramento di problemi come tosse, asma, bronchite e catarro. Gli studi hanno dimostrato il legame tra l’esposizione al fumo involontario e l’aumento dell’incidenza di malattie come la leucemia, le infezioni alle meningi e il cancro (in particolar modo il tumore al polmone). Altre patologie che possono derivare dal fumo involontario sono la polmonite, la sinusite, l’otite, la faringite e la rinite.
La nicotina e il monossido di carbonio che si sviluppano in un ambiente pieno di fumo sono anche responsabili del peggioramento di alcune patologie già esistenti: l’elenco è lungo e comprende il mal di testa, le irritazioni agli occhi, i disturbi alla gola, l’angina pectoris e le allergie. Da non sottovalutare neanche l’aumento dei rischi cardiovascolari o l’ictus cerebrale; le sostanze contenute nel fumo passivo possono favorire l’aggregazione delle piastrine, con il sangue che, addensandosi, svolge con difficoltà il suo normale deflusso.
Cosa rischia chi subisce il fumo passivo
È assolutamente da evitare il fumo passivo quando si è in gravidanza, visto che ci possono essere conseguenze negative per il feto: pare infatti che possa essere un fattore pericoloso per il peso troppo basso alla nascita, ma può causare anche complicanze varie e aborti; se la donna incinta subisce il fumo passivo aumentano anche le possibilità che li bambino dopo la nascita possa sviluppare l’asma.
Ci sono anche delle ricerche secondo le quali il fumo involontario sia in grado di provocare pure dei piccoli disturbi della memoria. Insomma, ci sono tutti i presupposti per dire che il tema del fumo passivo non va a toccare solo quello che può essere il rispetto nei confronti dei non fumatori, ma anche un loro diritto. Per salvaguardare la salute pubblica dal 2003 in Italia c’è il divieto di fumare nei luoghi chiusi (ad eccezione di quelli riservati ai fumatori), ma ci sono pure delle regole più recenti che proibiscono di fumare anche sulla propria auto se a bordo ci sono minori o donne incinte.